PSICOMOTRICITA’ in Musica

“La musica è il modo più diretto e misterioso di trasmettere ed evocare il sentimento. È un modo per collegare la nostra coscienza a quella di un altro.”

[Musicofilia]

Spesso si pensa al movimento e alla musica come fossero due entità separate, ma non è proprio così! 

Vi è mai capitato di ascoltare un brano musicale e di avere la voglia irrefrenabile di muovervi a ritmo e ballare senza filtri?
Chissà quante volte il vostro bambino sperimenta questa esperienza briosa!

Non c’è un modo giusto o sbagliato per interpretare motoriamente la musica, perché è un’esperienza ed un modo di esprimersi svincolato dalla dimensione del giudizio e del “saper fare”, la sua realizzazione non presenta impedimento alcuno. 

La musica ha il dono di rappresentare uno stato emotivo il cui correlato motorio è creato liberamente dal soggetto che l’ascolta.
Le emozioni collegate alla musica sono diverse: dalla gioia alla malinconia con molteplici sfumature di colori e si traducono in un ventaglio infinito di movimenti.

Senza moto non si producono suoni, le corde vocali vibrano, gli strumenti musicali sono percossi, la body percussion batte sul corpo, e con il movimento ci permettono di esperire la percezione sonora, che induce, a sua volta, ad una reazione motoria.
Il ritmo è vivo nella nostra esistenza. Pensiamo alla componente ritmica del passo, della corsa, del cuore!

Focalizzandoci sul rapporto tra psicomotricità e musica in età evolutiva, è importante sottolineare come i due elementi siano collegati nelle attività da proporre ai bambini a vantaggio ora dell’una ora dell’altra: le attività di libera interpretazione ritmico-motoria facilitano lo sviluppo del senso ritmico spontaneo; infatti i giochi e le esperienze di improvvisazione gestuale-motoria traggono vantaggio se organizzate in modo ritmato e/o sostenute da brani con cadenze ritmiche precise.

Il bambino che sperimenta il magico connubio tra psicomotricità e musica avrà un feedback di arricchimento emotivo, relazionale e di esperienze cinestesiche e questa diade può inoltre fungere da facilitatore per la relazione educativa, favorendo la scoperta della realtà fisica, delle emozioni e della condivisione.

Insieme ad altre forme espressive, gioca un ruolo importante la comunicazione non verbale che sfrutta le proprietà espressive indotte dall’ascolto musicale e dalle sue caratteristiche di altezza, intensità, timbro, durata e velocità.

Dunque l’elemento sonoro-musicale, in quanto tale, nel suo essere linguaggio ricco di implicazioni sensoriali e percettive, ha in sé la potenzialità di favorire uno spazio di scambio e di partecipazione, all’interno del quale nasce e si sviluppa una comunicazione condivisa attraverso movimenti di sintonizzazione che sono alla base della relazione ingtersoggettiva.

Psicomotricità in Musica, Esisto Dunque Suono.

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